Perché tutto questo?

E' ora che lasci qualche memoria digitale di alcuni pensieri che mi accompagnano da tempo. Devo farlo altrimenti potrebbero essere sepolti da altra roba. La mia mente ha smesso di accumulare informazioni.
E' iniziato allora il processo di sostituzione dei contenuti della mia memoria invece del suo ingrandimento. Insomma invecchio. Lascerò qui traccia digitale dello scorrere del tempo e dei pensieri.

2012-07-15

43200 (6/x)

Per capire l'importanza del numero 43200 (e dei suoi vari sottomultipli) dobbiamo immaginarci che esso sia il custode di una conoscenza avanzatissima frutto di ricerche di enorme complessità.
Riusciremmo noi ad accorgerci che in 72 anni tutto il cielo si è spostato di un grado?
Un grado è qualcosa di davvero piccolo se ci raffrontiamo alla visione della volta celeste. 
Per intenderci le nostre case sono costruite con parametri di precisione di gran lunga inferiori a queste tolleranze. Se misurate i muri perimetrali della vostra casa (o del vostro condominio) troverete errori molto più grandi.

Ma gli antichi derivavano dalla conoscenza del cielo buona parte della loro sopravvivenza.
I luminari (sole e luna) regolavano e scandivano i tempi dell'agricoltura e del buon andamento della colonia.
Molti sanno che il legno raccolto in certi periodi di luna marcisce prima per l'attività mareale che la Luna esercita sulle piante (sulla linfa). 
E un imbarcazione che marcisce, o un raccolto che va a male, può far la differenza tra sopravvivere o morire. Così succedeva che uno facesse il raccolto del legno solo in certi periodi avendone un vantaggio, si poteva proprio dire che la sua impresa "nasceva sotto una buona stella", o col "favore degli astri (o degli dei)".
Naturale quindi che gli antichi osservassero il cielo con enorme curiosità.
Ed è naturale anche che tutto ciò di cui ignoravano il motivo per loro fosse in qualche modo riconducibile all'influenza degli astri. 
Ma come facevano ad osservare il cielo? 
Non certo come noi moderni che lo guardiamo col naso in su cercando di capire dove solo le 4 costellazioni che conosciamo.
I più antichi osservatori astronomici erano costituiti da un semplice sistema binario di riferimenti. Sistema binario vuol  dire semplicemente che tra 2 punti passa una sola retta e che quindi per fissare un punto preciso (costruire un punto di osservazione) servivano almeno 2 punti fissi.
immagine tratta da un interesantissimo articolo che trovate su:
http://www.duepassinelmistero.com/Lamulaarcheoastronomia.htm
Un esempio si può avere con un bastone di lunghezza fissa poggiato in un buco nel terreno e una roccia di riferimento, posta a una certa distanza dal buco. Avendo 2 elementi allineati la direttrice che si crea è una specie di "traiettoria" o proiezione dello sguardo che può servire a verificare gli spostamenti delle stelle nel corso degli anni.
In questo modo il corso dell'anno viene "fotografato" nelle sue fasi posizionando il bastone su varie pietre in circolo, o le pietre in circolo attorno al bastone (stonehenge?), corrispondenti a vari periodi dell'anno.


Fin qui nulla di particolarmente strano. Rudimentali metodi di riferimento in base ai movimenti apparenti dei cieli. Dov'è che la faccenda inizia a diventare complicata?
Beh, immaginate che dopo un certo numero di anni, diciamo
70, (corrispondenti probabilmente a 4 generazioni per l'epoca), il nostro "orologio stellare" non funzioni più come dovrebbe.
La prima cosa che ipotizzereste è che il bastone si sia accorciato per l'umidità o per l'usura, oppure che un terremoto abbia spostato le pietre di riferimento.
Come risolvere questi errori? Probabilmente gli antichi uomini osservatori del cielo avranno fatto come facciamo noi oggi per scoprire se una stella sta variando la sua luminosità. 
Ci avete mai pensato? A volte le stelle sembrano pulsare in modo strano ma potrebbe essere un effetto dovuto a inquinamento dell'aria (es. per emissioni di CO2 o per nuvolosità del cielo oppure per le polveri sparate in atmosfera da un vulcano in eruzione.
Come si fa oggi a capire se è la stella a cambiare o se è il cielo a essere sporco?
Semplicemente la stella viene osservata da più punti sulla terra e oggi anche direttamente dallo spazio.
Se le variazioni permangono identiche su tutti i punti di misura disponibili allora è la stella che sta variando la sua luminosità e non si tratta di un disturbo "locale".
Quindi i nostri antichi astronomi avranno costruito più punti di osservazione e si saranno stupiti notevolmente nel constatare che non erano i loro "strumenti" a subire un degrado.
Erano i cieli a "crollare" nella loro integrità. I cieli erano mobili.
Stava succedendo qualcosa, un movimento dei cieli che li rendeva diversi da se stessi, una deriva del tempo.
Deve essere stato qualcosa di destabilizzante. Ma forse neanche tanto. Gli antichi non avevano una concezione lineare del tempo ma ciclica. Tutto era ciclo.
Le stagioni, l'anno, la vita.
Logico, quindi, che abbiano cercato di trovare il ciclo "superiore" che governava quel movimento apparente dei cieli.
eccolo Ipparco di Nicea, colui che disse al
mondo che esisteva la precessione degli
equinozi, il movimento apparente dei cieli.
Ma qualcuno al mondo già lo sapeva!
In qualche modo sono arrivati a capire che questo movimento (chiamato precessione degli equinozi) aveva delle regole, un'estensione temporale definita.
Nel giro di un tempo limitato hanno compreso che esiste un ciclo di enorme estensione temporale che governa i cieli. 
Hanno capito che tale ciclo dura 25920 anni!
Gli effetti visibili di questo ciclo sono ad esempio il fatto che ogni 2160 anni, nel giorno dell'equinozio, al momento dell'alba, ci sarà una costellazione nuova ad apparire nel cielo proprio "sopra" al sole.

E il nostro 4320? che sarebbe?
Semplicemente sono gli anni che servono per far transitare 2 costellazioni sull'alba equinoziale, o detto meglio, il tempo che serve a percorrere 60° dei 360° necessari per fare un ciclo intero di precessione (traducendo: 25920 diviso 6 = 4320).
E il 1296 di Platone? sono 180° di un ciclo precessionale (12960 anni).
E il 72? Che cosa rappresenta?
Il numero di anni che servono per far sì che il cielo "ruoti" di 1°. Se infatti moltiplichiamo 72 per 360° otteniamo proprio il numero di anni di un ciclo precessionale completo: 25920.
IMPRESSIONANTE? 
BEH, QUESTO E' SOLO L'INIZIO!

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